21/01/2009 Texte

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OBAMA: ESPERTO, HA FATTO SUA PARTE ORA TOCCA A ISLAM / ANSA TRE DOMANDE AD ANTOINE BASBOUS, OSSERVATORIO PAESI ARABI PARIGI

PARIGI, 21 GEN - Tre domande a Antoine Basbous, fondatore e direttore dell'Osservatorio dei Paesi arabi, noto think tank parigino sulle questioni arabe e islamiche. Domanda - Cosa ha voluto dire Barack Obama quando ha parlato di "rispetto reciproco" e di "mano tesa" verso l'Islam? Risposta - "Ha voluto rompere con l'immagine di George Bush, con Guantanamo, con la lotta frontale contro il terrorismo islamico. Lo ha fatto anche conservando l'H di Hussein, nome del padre e suo secondo nome, ricordando di aver vissuto parte dell'infanzia in Indonesia e che intende avere un nuovo approccio con il mondo islamico. E' stato anche critico nei confronti del mondo islamico, parla di corruzione, di stato di non diritto. Ma ha annunciato un nuovo cammino, una nuova condotta americana cercando interessi comuni, solo nel rispetto reciproco. Questo vuol dire che gli integralisti islamici che considerano gli occidentali come dei miscredenti devono a loro volta cambiare discorso". D - Come può Obama dare concretezza al suo nuovo approccio nei confronti del mondo islamico? R - "Le occasioni certo non mancano. Dopo l'economia, che è una priorità assoluta, Obama ha l'imbarazzo della scelta. La crisi israelo-palestinese, l'Iraq, l'Iran, l'Afghanistan... gli appuntamenti con l'Islam non mancano". D - In cosa cambierà la politica di Obama nei rapporti con i Paesi dell'Islam rispetto alla politica di Bush? R - "Intanto cambia l'approccio. Già c'é il fatto che l'uomo è più simpatico ai musulmani, e lo era anche prima di prendere le funzioni, per il colore della pelle e per le sue origini in parte africane, perché è figlio di un musulmano. Ma ciò non vuol dire che tra un anno sarà ancora così simpatico. Non bastano le buone intenzioni, bisogna saper rinnovare il dialogo. E' l'immagine degli Stati Uniti che deve cambiare per milioni di musulmani. Obama ha già fatto la sua parte, ma non basta. Ora anche il mondo islamico deve fare la sua e non considerare più l'America di Obama come quella di Bush. Per questo servono azioni concrete, in Afghanistan, in Iran, in Iraq, con i palestinesi. L'America deve mettere in pratica questo nuovo approccio di cui ha parlato Obama, ma è necessario che il mondo islamico gli venga incontro".

OBSERVATOIRE DES PAYS ARABES
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