27/01/2006 Texte

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MO : ANP, Arafat sotterrato di nuovo dopo 15 mesi

Hamas deve sciogliere milizie per governare, Antoine Basbous

ALGERI, 27 GEN – Con la vittoria di Hamas il popolo palestinese ‘’ ha celebrato il secondo funerale di Yasser Arafat e quello del suo movimento Al Fatah, punito oltre tutte le aspettative per la corruzione a livelli troppo forti e smaccati, le baronie, il malgoverno che hanno ridotto in miseria la popolazione, piu’ che per una svolta verso un Islam piu’ radicale e violento ’’.

E’ il parere di Antoine Basbous, fondatore e direttore dell’Osservatorio dei paesi arabi, che in un’intervista all’Ansa afferma inoltre che Hamas, se vuole governare, e’ costretto a sciogliere la sua organizzazione armata ‘’perche’ e’ impensabile che un governo eletto possa avere a disposizione le forze pubbliche regolari e una milizia parallela’’.

A 15 mesi dalla morte del leader di Al Fatah, dice, ‘’i palestinesi hanno detto basta, hanno optato per il cambiamento, hanno scelto di affidarsi a chi ha fatto prova nel sociale’’, cioe’ Hamas che ha sviluppato una vasta rete di aiuti sociali e di beneficenza. E’ vero, secondo Basbous, ‘’che c’e’ uno zoccolo duro di integralisti, ma da sola l’ala religiosa di Hamas non avrebbe vinto e percio’ ha setacciato voti tra chi non ne puo’ piu’ di una formazione politica che si e’ concentrata nelle lotte interne tra baroni, dimenticando il popolo, dove la corruzione ha raggiunto livelli indecenti.

La maggioranza degli elettori che hanno detto no al regime di Mahmoud Abbas non e’ integralista, e non vuole la violenza , ha voluto soltanto sbattere fuori Al Fatah‘’. E il movimento creato da Arafat ‘’si e’ fatto male da solo, il suo appetito lo ha perso, se i palestinesi rispettavano Abou Ammar che sapeva manovrare carota e bastone, non amano Mahmoud Abbas, detestato peraltro dal Fatah stesso’’, afferma Basbous sottolineando che il presidente dell’Autorita’ nazionale palestinese ‘’e’ oggi molto indebolito’’ e che al seggio della presidenza su 99 voti espressi 16 sono andati ad Hamas, ‘’vale a dire che il 7% dei consiglieri del presidente hanno voltato le spalle a Al Fatah’’. Abbas, prosegue, ‘’ resta per ora li’, come ponte tra Israele, l’Unione europea, gli Stati Uniti, e Hamas’’.

La responsabilita’ della vittoria di Hamas, cosi’ come dell’affermazione dei Fratelli musulmani in Egitto, va attribuita secondo Basbous alla politica statunitense, ‘’che ha imposto ai paesi arabi piu’ democrazia, l’apertura dello spazio politico, elezioni trasparenti’’. ‘’In questa regione del mondo, quando i popoli arabi si trovano all’improvviso liberi di esprimersi, rigettano come prima cosa i regimi nazionalisti, a profitto delle correnti dell’Islam radicale. Se gli dai voce, il popolo arabo vota Islamista, e’ inevitabile e accertato’’. Come e’ successo in Algeria nel 1991, dove la vittoria del Fronte islamico di salvezza alle legislative -il cui annullamento da parte del regime militare ha innescato una spirale di violenza integralista che ha fatto oltre 200mila negli anni ’90- ‘’non significo’ che gli algerini erano diventati integralisti. Fu una vittoria dettata dalla volonta’ di rompere con il monopolio del potere da parte del Fronte di liberazione nazionale’’.Unica eccezione a questa regola, l’Iran (paese ariano e non arabo ma di religione musulmana sciita) dove gli iraniani ‘’avevano invece votato per i riformisti ma quando a questi e’ stato impedito di riformare, disgustati hanno votato per un presidente radicalmente conservatore’’.

Previsioni per il futuro ? Troppo presto, nota il politologo autore di numerosi libri sul Medio Oriente pubblicati anche in Italia, bisogna aspettare di vedere quale strada prenderanno i vincitori, quale corrente prevarra’, le colombe o i falchi. Che tra l’altro approvano la proposta di una candidata di Hamas di votare una legge per obbligare tutte le donne a portare il velo.‘’Lo tsunami elettorale ha sorpreso sia Hamas sia Al Fatah, l’uno per l’ampiezza della vittoria, l’altro per le proporzioni della disfatta, e ora sono entrambi storditi’’, dice, ma Hamas ‘’deve rivedere la sua dottrina, deporre le armi, riconoscere Israele. Arafat lo aveva fatto (e ha ricevuto anche il Nobel per la pace), Hamas deve fare altrettanto, ha l’intelligenza necessaria per adattarsi, per capire che quando si e’ all’opposizione si fanno discorsi, quando si governa ci vogliono risultati. Ora viene il momento della verita’, Hamas al governo deve riprendere il dialogo con Israele, Ue , Usa, deve diventare pragmatico’’. Chi secondo Basbous potrebbe prendere le redini del dopo Al Fatah e’ Ismail Haniyeh, capolista ‘’che ha condotto Hamas alla vittoria’’. Un uomo forte, dotato di carisma, considerato dai suoi un moderato, pragmatico, uomo d’apertura, adatto ‘’ad operare il cambiamento’’.

OBSERVATOIRE DES PAYS ARABES
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